Il filosofo non può e non deve mai uscire dal labirinto di specchi, questa è la sua prigione, questo il suo privilegio”

 

La conciliazione di filosofia e antifilosofia è più facile di quello che si possa pensare, perché non è un lavoro logico, epistemo-logico, onto-logico, psico-logico o cardio-logico. Difatti è proprio la sfera del lògos ad essere tagliata fuori. Ci pensa la vita, ci pensa la natura. Nella pluralità delle visioni, tra dubbio e fiducia, filosofia e antifilosofia si fanno metodologia formativa, con l'aiuto magico di parole che ricorrono. Da Derrida a Kung Fu Panda incontriamo, ad esempio, l'importanza della parola presente, nel doppio significato di momento, l'oggi, e di dono, regalo. 

Disorientando Sofia. Filosofia e antifilosofia nei processi formativi, Oltretuttolibri 2018

(copie terminate - al momento non disponibile)

 

Qualora foste alla ricerca di ricette culinarie pugliesi, siete finiti sul libro sbagliato, se al contrario vi interessasse maggiormente la ricetta dei Pugliesi e dei Salentini in particolare, qui troverete 45 brevi riflessioni che metteranno in un'improbabile relazione temi della filosofia, della scienza e del costume con oggetti banali e vita quotidiana di provincia, raccontati con ironia e sapore un po' grottesco. Il mix è per palati semplici, antiaccademici, con il coraggio di sorridere e quello di immedesimarsi.  

Ricotta Forte e pensiero debole. Teorie filosofiche per palati semplici, Lupo Editore 2016

(copie terminate - al momento non disponibile)

ALTRE PUBBLICAZIONI

I Like dissenso!, in Etnografie del dissenso vol. III (a cura di P. Boumard e V. A. D'Armento), PensaMultimedia 2017

 

Un breve saggio sul dissenso manifesto, sul dissenso depontenziato dei social, sul dissenso sentito e quello ideologizzato. Sul passaggio dal dissenso al nuovo conformismo. Un saggio sul sentire e sul dis-sentire, sul senso della vita e sul dis-senso della vita, sull'ingiustizia percepita  e sul senso di colpa. Il dissenso come molla per l'azione o come blocco. 

Autogrill parlanti, in Etnografie vol II (a cura di V.A. D'Armento e M. L. Pellegrino), Aracne Editrice 2012

 

In questo meta-racconto di viaggio, i piani della narrazione e dell'analisi si accavallano un po', così come l'esperienza con familiari e bagagli, con-tenuti da parentesi quadre a continuo rischio deragliamento. Un viaggio particolarmente normale, che apre molte questioni contemporanee, già in qualche modo affrontate dai socio-scienziati professionisti. Negli anni '80, col postmodernismo, c'è stata la fine delle meta-narrazioni, oggi invece discutiamo sulla possibile fine del postmodernismo. Cosa finirebbe con l'età postmoderna? C'è davvero nell'aria un'esigenza di “nuovo realismo”? Se così fosse, che fine farebbero le scienze qualitative e interpretative, rinate proprio dalle ceneri dei fatti? Posto che la fine di ogni epoca debba essere rintracciata più nel pensiero e nelle azioni della gente comune (facendo una distinzione tra ribalta e retroscena), piuttosto che nelle querelles intellettualistiche, possiamo dire di essere in un'età post-postmoderna? Qual è la situazione italo-europea? Il crollo dell'Impero d'Occidente porterà a nuove categorie forti? La verità è ancora terreno di conquista? L'autore articola questi interrogativi ancora freschi di mungitura, consapevole dei processi di pastorizzazione e scrematura che dovranno seguire, dissetandosi, nel frattempo, di istanti veri, liberi da ogni forma di meta-racconto o auto-racconto.

Chi osserva gli osservatori?, in Rivista Europea di Etnografia dell'Educazione (a cura di SEE), N.7-8 2009-2010

 

 

La Mafia, la Scienza e la questione degli universali. Fiducia, bugie, serendipità e scienze ad personam. Limiti dell'osservatore, spreco di meningi, jazz, etno-grafia e porno-grafia. Muovendosi tra le pieghe dell'insubordinazione e del disincanto, nel saggio che segue, l'autore tesse un fitto intreccio di riflessioni che difendono la scientificità dell'etnografia. Una scientificità tarata in basso, senza pretese, ma con la stessa dignità delle colleghe.

"Mi dissocio", in Decostruire l'identità (a cura di G. Lapassade e V. A. D'Armento), Franco Angeli 2007

 

Una visione plurale della pluralità umana attraverso occhi nuovi e comparazioni inedite. Dall'animale al diavolo, dal pazzo all'alieno, dal vigile urbano all'intellettuale, dal cannibale a Superman, dalle persone ai personaggi. Un breve contributo sulla normalità della dissociazione.