LA FORMAZIONE DEI DOCENTI CON LOESCHER (Zanichelli Ed.)

In webinar

Il corso di formazione "Curare il benessere a scuola: due forme di prevenzione del disagio" è adesso disponibile on demand sul sito "formazioneloescher.it"

 

Destinatari: docenti di scuola secondaria di I e II grado.

Screenshot fatto dal team di Loescher mentre ero in diretta web (31/05/18)



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LA FORMAZIONE AZIENDALE

Mi occupo principalmente di sviluppo delle Soft Skills. Naturalmente l'intervento formativo è sempre calibrato sulle esigenze e le aspettative specifiche dell'organizzazione, dei singoli partecipanti e sui bisogni non preventivati e che spesso si rivelano essere i più importanti. 

 

Sappiamo che sono tre gli ambiti che determinano il successo di un'organizzazione: la produttività, le relazioni, la qualità

 

 

Occorre sempre, a mio avviso, in una fase di progettazione, prevedere azioni a stretto e ad ampio raggio, in grado non solo di garantire la sopravvivenza, ma anche e soprattutto l’evoluzione dell’azienda stessa, per renderla pronta ai cambiamenti continui che la società e il mercato impongono ai manager. Le Soft Skills lavorano in questa direzione. Ho ideato un programma intensivo di apprendimento esperienziale che può essere svolto in una giornata intera in Outdoor Training, anche in vacanza (guarda la voce "Turismo filosofico-esperienziale" nel menu a tendina) o in percorsi più lunghi. Si lavora quindi su aspetti metacognitivi, metaemozionali e sulla comunicazione efficace tra persone, lasciando aperta la possibilità di coltivare le competenze individualmente, seguiti con periodicità a distanza o in presenza.

 

 

Il presente si decide dopo aver dato un'occhiata al futuro. Non ho la palla di vetro. La vita di una Persona e quella di un'Azienda sono senza dubbio immerse nell'incertezza, ma al di là dei cosiddetti "cigni neri" (come il covid19 per tutti noi o i singoli episodi, sfortunati o fortunati, che cambiano le sorti di una Persona o di un'Azienda), occorre una visione proiettata sul lungo periodo. Occorre lungimiranza. Occorre guardare alle ricerche più innovative e a come esse trasformeranno le nostre vite, i nostri bisogni, e quindi il mondo della produzione e del lavoro.

 

IL COACHING NELLE ORGANIZZAZIONI

 

Mi dedico ad una forma di “normal coaching” e non allo spettacolo ipnotico del SuperCoach da convention, che non mi permetto di criticare sotto il profilo dei risultati. Rivendico la possibilità della differenza. Più Qualità nella relazione d'aiuto, meno enfasi sull'offerta egoica. La vita, da un momento all'altro, è pronta a far crollare tutte le belle costruzioni che avevamo edificato sulle ali dell'entusiasmo e del modello propostoci come "vincente"...  

Nei miei corsi il gruppo si riunisce per praticare in maniera creativa e interattiva la meditazione di consapevolezza (Mindfulness), ognuno con le sue difficoltà, ognuno con le sue aspirazioni. L'interazione guidata porta arricchimento dei singoli, evoluzione, confronto non giudicante, si instaura un nuovo modo di vivere le relazioni con le altre persone e grazie all'energia collettiva ci si sente accolti, sostenuti, e non più soli nelle scelte e nei vissuti personali. Il corpo, il silenzio e la parola sono le tre forme principali di comunicazione utilizzate. La mia principale fonte di ispirazione è l'attività svolta nella Silicon Valley, ma ci sono anche pregevoli esempi italiani. 

 

OBIETTIVI

Come lasciavo intendere nelle premesse, la mia proposta sovverte i consueti paradigmi progettuali e gli schemi. Tuttavia lavoro anch'io con una Vision e una prospettiva. Gli studi scientifici mettono bene in evidenza tutte le ricadute positive delle pratiche di consapevolezza e della formazione alla competenza emotiva nel mondo del lavoro, e questa cornice teorica non fa altro che avvalorare le esperienze individuali, ma per ragioni metodologiche, strettamente focalizzate sulla qualità del Setting formativo, ho scelto di non adottare lo schema classico performativo. Sono certo dei benefici per il singolo, per il gruppo e quindi per le finalità dell'Azienda/Organizzazione, ma non sono un amante delle griglie e delle razionalizzazioni a tutti i costi. La vita è “borderline”, tanto più quella emotiva. Come ho già scritto, l'intervento formativo non può e non deve essere standardizzato, ma deve essere calibrato sulle esigenze e le aspettative specifiche dell'Organizzazione, dei singoli partecipanti e sui bisogni non preventivati e che spesso si rivelano essere i più importanti.



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